La rete ospedaliera iblea è in fase di riorganizzazione ma le differenti strategie logistiche esposte nel piano Gucciardi, stravolto rispetto a quanto previsto solo tre mesi fa, ha destato parecchi malcontenti.
Ma ciò che lascia basiti, nel balletto delle destinazione degli ospedali del nostro territorio, sono state alcune dichiarazioni di esponenti politici, a cominciare dall’Onorevole Orazio Ragusa, che aveva annunciato, durante la campagna elettorale delle amministrative di Novembre a Scicli, facendosi personalmente garante, che il Busacca sarebbe diventato ospedale di comunità, scongiurando, di fatto, lo smantellamento.
Per non parlare dei manifesti affissi dal PD a Scicli e borgate su commissione della Senatrice Venerina Padua, da cui si evince che l’ospedale di Scicli, sarebbe divenuto fiore all’occhiello della sanità regionale diventando addirittura, polo di Riabilitazione neuromotoria.
Purtroppo quelle che non vorremmo chiamare bugie , hanno le gambe corte o forse i nostri rappresentanti istituzionali sono davvero così creduloni ,da avvalorare dicerie di corridoio ,senza alcuna palese veridicità.
Ci si chiede come mai nessuno, abbia verificato tali fonti, fatto sta che il Busacca diviene «presidio di base», promosso invece è il polo Vittoria-Comiso diventando appunto spoke come Ragusa e la città di Avola. Lo spoke è una struttura con aree di pronto soccorso di primo livello con funzioni di rianimazione e degenza mentre il presidio di base, come sarà Modica e Scicli, un piccolo ospedale che mantiene soltanto, quattro unità operative come i pronto soccorso, (Scicli non riceve i codici rossi smistati su Modica) la chirurgia generale, la medicina generale e l’ortopedia, nel caso del Busacca nemmeno i reparti.
Appare, molto tardivo in questa fase l’intervento dell’Onorevole Minardo, volato a Roma dal Ministro Lorenzin, insieme ai Sindaci del comprensorio, per intervenire sull’Assessore regionale Gucciardi autore del piano scellerato ,che purtroppo e per assurdità risulta essere, nella giunta Crocetta cioè nella stessa compagine politica del Governo nazionale. Auspichiamo infine che qualcosa si riesca a salvare da questo crollo in verticale della nostra sanità comprensoriale!